Una nuova “Teoria del Colore”

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Non ha dubbi l’Ing. Tess. Romano Dubbini (che nel 1972 costituisce ad Albano S. Alessandro, la F.T.R. S.p.A. società per la produzione e vendita di prodotti chimici destinati al settore tessile): La Teoria del Colore di Harald Kueppers è veramente rivoluzionaria, peccato che nei libri di testo non ce ne sia ancora traccia.
L’Ing. Dubbini ci spiega che, purtroppo, nella scuola italiana si insegna ancora oggi l’origine e la creazione dei colori secondo i principi della Teoria dei Colori di Johannes Itten, diffondendo in questo modo conoscenze non corrette.
Il Pittore Johannes Itten, nato in Svizzera, ha insegnato alla scuola del Bauhaus (scuola d’architettura e di arti applicate fondata a Weimar nel 1919). Nel 1961 pubblicò un suo libro intitolato “Kunst der Farbe” (Arte del colore). Quest’opera contiene una selezione delle opinioni allora correnti sulle teorie dei colori orientate principalmente sugli scritti di Newton, Goethe, Runge e Hoelzel. Purtroppo, pur partendo da un principio universalmente riconosciuto basato sul presupposto che tutti i colori fisici dell’universo (sostanze coloranti) si creano attraverso la mescolanza di tre colori di base detti “fondamentali”, Itten, nella sua teoria, sostiene che i tre colori “fondamentali”, dalla cui mescolanza si formano tutti gli altri colori, sono: il giallo, il blu ed il rosso. Con la scelta di questa terna, esclusivamente soggettiva, cioè non supportata da basi scientifiche, Itten elabora la sua teoria dei colori. I tre colori “fondamentali” indicati da Itten: il giallo, il blu ed il rosso non sono affatto colori “primari” ma la terna è formata da un colore secondario (il giallo) e da due colori primari (il blu ed il rosso).
Per continuare, Itten realizza il suo “cerchio cromatico”, partendo dalla mescolanza dei tre colori giallo – blu – rosso e cioè partendo da un presupposto assolutamente soggettivo e per di più errato. Infatti, se si osserva una normale stampante a getto d’inchiostro a colori, le cartucce degli inchiostri utilizzati per realizzare tutte le nuances sono il giallo, il magenta, il ciano; in più il nero; mentre il bianco è dato dal foglio bianco sul quale si stampa.
Ecco quindi che le mescolanze dei colori proposte da Itten per realizzare il “cerchio cromatico” non rispondono alle aspettative previste dall’autore ma costringono gli allievi a dotarsi di un kit di colori formato non già dalla terna giallo – blu – rosso ma dalla terna giallo – ciano – magenta. Questo succede in tutte le scuole italiane dove, ancora oggi, viene insegnata la Teoria del Colore di Johannes Itten.
A questo punto l’Ing. Dubbini propone semplicemente di aggiornare i libri di testo sostituendo la Teoria del Colore di Johannes Itten con la Teoria del Colore di Harald Kueppers. La necessità di tale aggiornamento è dovuta ed è necessaria per impedire che si continui ad inculcare nella testa dei nostri alunni nozioni sbagliate che difficilmente si possono estirpare o correggere nel corso della loro vita. Oggi l’insegnamento della Teoria del Colore è lasciato al libero arbitrio dell’insegnante.
Già negli asili si dovrebbero spiegare e dimostrare ai bambini la differenza fra i colori coprenti e trasparenti; si dovrebbe raccontare l’esistenza degli otto colori fondamentali, ossia due acromatici (il nero ed il bianco) e sei colori cromatici (il rosso – il blu – il verde – il giallo – il ciano – il magenta). Nelle scuole elementari tutti i bambini dovrebbero avere a disposizione un compasso dei colori, insieme ai soliti kit di matite colorate riproducenti gli otto colori fondamentali.
Ma allora su quali basi si fonda la Teoria dei Colori di Kueppers? Semplicemente sulla mescolanza dei tre colori fondamentali secondari (il ciano, il magenta e il giallo CMY) per la creazione di tutte le nuances utilizzate come sostanze coloranti nelle diverse attività (pittura, tintura, stampa, tinteggiatura ecc. ecc.). Infine sulla mescolanza dei tre colori luce fondamentali primari (il rosso – il verde – il blu RGB) per la realizzazione di raggi luminosi (TV – computer – insegne neon ecc. ecc.).
Anche la Teoria del Colore di Harald Kueppers si trova a dover essere aggiornata nel senso che tutte le liste dei colori tipo RAL o Pantone, al giorno d’oggi, indicano per ogni nuances, oltre il nome commerciale della nuance e il numero convenzionale, anche il codice numerico espresso attraverso i valori RGB o CMYK dove K indica la presenza del colore nero. Da questa considerazione importante, si parte per applicare industrialmente la Teoria del Colore di Harald Kueppers nel senso di poter ricettare ogni nuances con la mescolanza di soltanto quattro colori formata da due colori secondari più il colore nero ed il bianco, secondo la legge che regola la mescolanza cosiddetta “sottrattiva acromatica”.
La vera scoperta di Harald Kueppers, però, consiste nell’aver intuito la possibilità di mescolare un colore primario con un colore secondario più il nero ed il bianco, secondo una legge che regola la cosiddetta “mescolanza integrata”. Ciò permette in pratica una riduzione dei costi e la realizzazione di nuances più pure e meno inquinanti.
Con tali “premesse” e con questi “obiettivi” si dovrebbero aggiornare i libri di testo predisposti per l’insegnamento della “Struttura dei colori” nelle scuole italiane primarie e secondarie.

Web siti d’informazione (windows)
Kueppers Adobe.com   Teoria del colore
Itten Adobe.com   Teoria del colore
Adobe kuler.com Creazione di toni – accostamenti di toni
EasyRGB Identificazione – codificazione dei toni – accostamento dei toni
ralcolor.com Denominazioni RAL identificati in codici RGB
RALRGB Tavola comparativa colori RAL – RGB
romano.dubbini@ftrspa.it  Informazione